Piazza Repubblica a oggi non può essere considerata tale; della piazza conserva ben poche caratteristiche .
Vi ritroviamo elementi di disordine, degrado che niente hanno a che fare con il vero concetto di piazza:
sono presenti numerose arteriole stradali che si immettono nelle vie principali generando congestione del traffico e confusione; sono presenti dei “parcheggi” che invadono la piazza senza alcun criterio e ragionamento precedente annientando caratteristiche fondamentali di una piazza come la pedonabilità.
Un’idea è quella di semplificare prima di tutto i flussi di traffico principali che corrono accanto alla piazza e convergono nella Via Dante.
Presupposto fondamentale dell’intera progettazione è il considerare in una scala di gerarchie e funzioni, elemento principale dell’intero sistema la stazione con la metro e il rispettivo percorso; in altre parole considerare la stazione come scintilla ed elemento carburatore dell’insieme.
Il percorso che compie la metro deve prevalere su tutto il resto: sul traffico, sulle altre attività che interessano questa porzione di città, e sui punti di interesse circostanti.
Si intende considerare la stazione non solo come punto principale ma anche come elemento al servizio dell’intera zona; basti pensare ad esempio al tribunale e il filo diretto che lo collega con il nuovo sviluppo progettuale della stazione, che, ospiterà al suo interno tutta una serie di importanti funzioni disposte su numerosi piani tra cui alcuni uffici affiliati al tribunale e di suo supporto.
La stazione sarà quindi in realtà un organismo polifunzionale; al suo interno conterrà non solo uffici ma anche appartamenti studio e un hotel che si svilupperà negli ultimi 8 piani del grattacielo che in totale presenta 16 piani effettivi.
Stiamo quindi parlando di un complesso che, proprio grazie alla sua multifunzionalità si presta a richiamare un numero molto grande e vario di persone e diventare il perno centrale di questa porzione di città.
Il tentativo è quello di modificare radicalmente tutto il sistema di piazza, di viabilità, funzionalità ma soprattutto riqualificare e cambiare il modo di vivere questa fetta del centro. L’obiettivo è stabilire il giusto legame ed equilibrio tra tutti gli elementi che andranno a comporre Piazza Repubblica, evitando di ottenere elementi indipendenti e autonomi ma che abbiano una forte relazione tra loro, pensiamo ad esempio al tentativo di stabilire un legame imprescindibile tra grattacielo, piazza e flussi di traffico veicolare e pedonale.
L’edificio che dominerà la piazza è stato pensato come un concentrato di funzioni delimitato saldamente da due elementi che ne delimitano lo sviluppo: due setti rettilinei e paralleli forati frontalmente sulle facce tra i quali si svolgono tutte le funzioni.
Tali setti danno origine a due testate principali, una che affaccia su piazza repubblica( esposta quindi a sud) e l’altra nel lato opposto ; ma grande importanza si intende conferire anche alle due pareti laterali essendo orientate ad ovest e a est dando rispettivamente una su Castello e una sul parco di M.Urpinu. Le due testate principali essendo invece orientate a nord e sud danno l’una sulla via dante e verso il quartiere di S.Benedetto mentre l’ultima dà sulla Piazza Repubblica oggetto del nostro studio; di conseguenza si intende attribuire ai due capi di questi setti la giusta importanza.
Questo edificio visto in prospetto dalle due teste, ricorda (e in un certo senso si ispira) la Torre di S.Pancrazio che, quasi allo stesso modo chiude al suo interno con enormi setti murari un telaio in legno composto di rampe di scale e solai.
Le due facce più ampie del nostro edificio si contrappongono come uno specchio ai due colli, Castello e M.Urpinu la cui interposizione genera una valle al centro della quale corre la Via Dante e dove si trova collocato il nostro grattacielo.
GRUPPO 7: Simone Criscuolo, Giovanni Dedola, Andrea Dore.
TUTOR: Olindo Merone