lunedì 31 ottobre 2011

PRODUZIONE: 3-4 NOVEMBRE


Una pianta piano terra e pianta tipo del progetto dell'edificio della stazione in scala 1:200. La pianta deve avere due blocchi scale e due ascensori, la definizione di una pianta tipo con le differenti funzioni. La definizione di una pianta piano terra. La pianta piano terra (vestibulo, zona riposo ecc ecc) deve essere definita con il prospetto. Studiare la possibilità che la pianta piano terra possa occupare due livelli.

1:500 tutte le altre piante dell'edificio, ogni volta che cambiano i livelli e le funzioni. (se si ripetono no).

Studiare come aumentare la superficie in pianta, se non è sufficiente il rapporto tra spazio servito e spazio servitore (scale e resto della pianta).

Ogni gruppo deve trovare due modelli di torre, visti come referenza del proprio progetto, non tanto per la forma quanto per lo schema strutturale. Per esempio Olympic tower New York; Ford foundation;Torre del'aqua, Parco dell'acqua di Saragozza; Ibeem Building; Seagram Building di Mies Van De Rohe; Lake Shore drive apartments; importante sempre osservare la pianta piano terra.

Mi è piaciuto molto il vostro lavoro in generale, è però necessario lavorare un pò nella distribuzione delle piante, per organizzare un buon progetto. Pensate anche a un idea di facciata, per le finestre, seguendo la linea di contesto.

Un altro riferimento da studiare è l'ordine dei grattacieli di New York, gli edifici della via architettonica di Mosca, razionalisti, molto differenti dal resto della città
Carmen Fiol

sabato 29 ottobre 2011

The building Block

Il progetto si svilupperà in Piazza Repubblica, in particolare nell’area attualmente occupata dalla stazione capolinea della metropolitana. L’obiettivo è quello di demolire l’edificio che accoglie ora il termine della linea metropolitana in previsione del collegamento della stessa con nuove linee previste all’interno della città. La medesima area sarà destinata ad un edificio polifunzionale di 16 piani, di 6000 mq circa, che valorizzerà la stessa piazza, se non l’intero quartiere.
La prima fase del nostro lavoro è stata l’elaborazione del modello in scala 1:500 dell’area che si sviluppa intorno all’oggetto del nostro intervento. Fondamentale durante il lavoro è stato l’individuazione e la realizzazione delle diverse quote e dunque dei dislivelli che realmente si percepiscono. Le quinte dell’area di intervento sono costituite da palazzi di varie altezze, variano dai quattro agli otto piani, raggiungendo quindi una quota massima di 25/ 28 m di altezza. Essi sono destinati prevalentemente a residenze ai piani alti, ad uffici, mentre il piano terra di ciascuno è dedicato ad attività commerciali. Questo contesto accoglierà la nuova costruzione che risulterà essere in primo piano, quasi a diventare l’elemento predominante sull’intera area, dato che si eleverà sino a 50 m. L’edificio ospiterà al piano terra la fermata intermedia della metro, una hall e una caffetteria; superiormente 4 livelli saranno destinati ad uffici per utenze diverse, altri 4 saranno destinati ad appartamenti di circa 40mq ciascuno; l’ottavo livello sarà dedicato ad una terrazza panoramica sulla piazza e diverse attività.
Il nostro intento progettuale è quello di creare un edificio a torre, non lineare, che esprima il movimento e la vitalità che la zona attualmente accoglie. Per questo si è pensato l’edificio plastico come una sovrapposizione di poligoni ( blocchi, costruzioni) uno per piano, sovrapposti, che slittano l’uno sull’altro creando rientranze ed estrusioni, in corrispondenza della diverse funzioni di ogni livello, dando spazio agli affacci panoramici non solo nei piani riservati alle terrazze, bensì anche negli altri. Tutto ciò legato anche all’utilizzo di materiali ecosostenibili e studio delle bucature, tenendo conto dell’esposizione dell’edificio, sia da un punto di vista della vivibilità che da quello funzionale dell’edifico stesso.
GRUPPO 1: Carla Caddeo, Giulia Collu, Sara Massa
TUTOR: Olindo Merone





Dall’analisi del sito progettuale, si evincono diversi aspetti di rilevante importanza; dallo studio dei prospetti degli edifici che circondano la piazza si sono potute comprendere le relazioni che avvengono tra le diverse altezze presenti nel luogo.
Le quote analizzate non risaltano i vari edifici per le loro funzioni, essendo presenti nell’area, il tribunale e la nuova stazione capolinea della metropolitana leggera.
Questi fabbricati hanno poca valenza nel contesto, poiché risultano essere inseriti nel mezzo di uno scenario caotico, una ‘piazza non piazza’, un luogo poco vissuto a misura d’uomo e totalmente sopraffatto dal flusso veicolare.
Dal tema assegnato i primi passaggi comportano la creazione di uno spazio continuo nella piazza Repubblica e la realizzazione di una torre multifunzionale per il capolinea, che si trasformerebbe così in stazione passante.
Allo stesso tempo la piazza potrebbe assumere un significato di centralità all’interno della città stessa, intesa non come semplice ‘zona di sosta’ ma come punto di forza, punto di ritrovo pronto ad essere vissuto da tutta la comunità e non solo da coloro che usufruiscono del servizio ‘metro’.
Per quanto riguarda la torre multifunzionale ci si orienta maggiormente verso un volume semplice, per il fatto che essa deve contenere varie tipologie (uffici, ristoranti, appartamenti…).
Per la sue caratteristiche, essa è da considerarsi come un oggetto performante per tutta la città, un fabbricato ‘intelligente’ che possa andare incontro alle più svariate esigenze.
GRUPPO 2: Marco Fois, Bruno Melis
TUTOR: Michele Congiu



Il nostro progetto di nuova stazione metropolitana è un edificio multifunzionale. Cominciamo a disegnare la parcella rettangolare. La forma dell’edificio è inclusa entro i bordi della parcella. Prima di tutto vogliamo assicurare la luce solare all’interno del quartiere e abbassare otticamente l’edificio tagliando i prospetti. Dal punto di vista del pedone sembrerà più basso.
Vogliamo anche indicare l’ingresso con la superficie piegata. Al di sopra della piega si trovano gli appartamenti lussuosi, i quali hanno un ottima vista sulla piazza. In più tagliando il prospetto facciamo la piazza più grande.
La forma del nostro edificio presenta l’oggetto dinamico con molte funzioni. La linea metropolitana passa all’interno dell’edificio e lo rende più dinamico.
L’oggetto diventa un po’ pendente e sottolinea il passaggio della metropolitana.
GRUPPO 3: Adam Kedzia, Adrian Lipowski, Magda Kunowska.
TUTOR: Matteo Frongia



Partendo da un’analisi del contesto risulta facilmente intuibile come una torre di sedici piani inserita nel panorama di Piazza Repubblica risulterà un elemento caratterizzante del luogo, nonostante tutti gli edifici prospicienti alla piazza siano delle palazzine con altezze medie.
Studiando le tipologie di servizi che dovrà offrire l’edificio sembra opportuno sottolineare come ai vari servizi possano corrispondere i vari scorci che la città di Cagliari offre; perciò inizialmente, la torre avrà uno sviluppo tale da ripristinare i due fronti lineari su Piazza Repubblica e su via Dante, ecco quindi che i primi 8 piani, ovvero quelli adibiti ad uffici, avranno il loro affaccio sulla piazza, la loro zona di pertinenza, lo spazio in cui si muovono quotidianamente. Dal nono al quindicesimo piano la funzione della torre cambia, in quanto in questi livelli sarà collocato l’hotel; ecco perché pensiamo sia interessante proporre all’utente dell’hotel, più possibili scorci panoramici, quali il mare, il Castello, Monte Urpinu, attraverso la rotazione dei vari piani intorno all’asse centrale della torre. L’ultimo piano, che prevede una zona ricreativa che comprende uno Sky bar, una Spa, e una terrazza panoramica sarà strutturata in modo tale che gli utenti che fossero interessati ad una visuale complessiva della città possano godere in pieno di tale vista. La terrazza infatti sarà costituita da un corpo centrale edificato che lasci libero lo spazio circostante.
A livello compositivo pensiamo che la torre potrebbe essere un richiamo moderno alle antiche torri della Cagliari pisana, anche attraverso l’utilizzo dello stesso materiale, ovvero la pietra calcarea di Bonaria. Vogliamo sottolineare come non ci sia un fronte principale ed uno secondario, tutto si trasforma secondo un criterio dinamico che sfrutta i punti di vista.
Le considerazioni urbanistiche hanno permesso di sviluppare una torre che si riconoscesse come nuovo simbolo del quartiere, punto di riferimento per i viaggiatori provenienti dai centri limitrofi di Cagliari e per i turisti.
GRUPPO 4: Michela Cuccu, Francesca Locci, Sara Zucca.
TUTOR: Olindo Merone









TRASMISSIONE DEL MOVIMENTO


Dall'analisi dei prospetti effettuata per realizzare i fotomontaggi e il plastico è emersa l’eterogeneità delle funzioni, degli stili, dei colori e delle altezze, infatti nell’area d’intervento diversi edifici multipiano prevalentemente costruiti tra gli anni ‘50 e ’70 alcuni dei quali però richiamano lo stile classico, pertanto  non si riscontra un carattere preminente del luogo tale per cui questo influenzi l’opera. Inoltre la particolare funzione del nuovo edificio necessita di un linguaggio differente poiché non è riscontrabile tra quelle presenti. Quindi trattandosi della costruzione di una nuova stazione si può cogliere l’occasione per creare una nuova porta verso la città di Cagliari per coloro che dall’hinterland raggiungono il centro.
L’idea è quella di realizzare un edificio a torre che si protenda oltre gli spazi pertinenti la stazione in modo tale da intercettare e attrarre al suo interno i flussi pedonali che gravitano nella zona. Questo perché è importante enfatizzare il fatto che si tratta di un edificio “attraversato”. La sensazione di attraversamento può essere data dalla presenta di puntoni che sorreggano l’edificio a torre e che siano ancorati fuori dalle pertinenze della stazione i quali potrebbero richiamare la struttura del binario, o dalla traslazione dei blocchi costituenti la torre che risulterebbero aggettanti come spinti dalla forza del tram. Tali blocchi verranno differenziati a seconda della funzione che assolvono. All’interno di ciascun blocco si possono realizzare dei volumi fuoriuscenti dalla facciata che permettano di avere maggiori affacci e possibilità di terrazza per uffici, appartamenti e camere dell’hotel.
In una seconda ipotesi si potrebbe pensare che il movimento del tram tangente alla struttura trasferisca un momento al primo blocco il quale lo trasmette a quelli superi in forma sempre meno intensa a causa dell’attrito tra gli stessi, la cui rotazione relativa sarà differente.
GRUPPO 5: Silvia Leoni, Vanessa Vargiu
Tutor: Michele Congiu
Differenziare le funzioni: trattare i vari piani in modo diverso (ad esempio gli affacci). Creare un sistema terrazzato, per le abitazioni e l’hotel, che dia sulla piazza, orientato a sud-est in modo da poter sfruttare al meglio l’illuminazione e l’aerazione naturale.
I vari piani sono distribuiti da un corpo scala esterno all’edificio, che si collega a questo tramite dei ballatoi chiusi sul lato strada e totalmente aperti sulla piazza.
Il blocco del piano terra viene fatto avanzare rispetto al resto dell’edificio, così che la sua copertura possa essere utilizzata come punto ristoro/panoramico/incontro. Le aperture della parte commerciale al piano terra riprenderanno le dimensioni di quelle degli edifici circostanti.
Si utilizzerà un rivestimento in pietra per l’edificio (parete ventilata), in modo che abbia identità ma senza cadere nella falsità, la quale si avrebbe nel caso in cui si decidesse di fissarle con malta. Allo stesso tempo si miglioreranno le prestazioni termiche dell’edificio.
Rendere le facciate più chiuse possibili (come la facciata su via Dante)contribuirà a renderlo un edificio in cui si esalta la matericità, fare in modo che venga avvertito come un punto di riferimento, per far si che la piazza diventi un nuovo polo centrale nella città.
Si ritiene interessante realizzare delle “soglie” che delimitino l’area della piazza, cambiando anche la pavimentazione della strada, in modo che venga avvertito come un luogo “altro” così che i pedoni (in generale tutti gli utenti eccetto automobilisti) sentano di avere in questo luogo, un maggiore spazio dedicato a loro, saranno così invitati ad appropriarsene.
Utilizzare poi il sistema PAVEGEN per illuminare la piazza e creare dei giochi di luce; lo stesso sistema sarebbe utile anche all’interno dell’edificio.
Per la piazza si utilizzerà la stessa pavimentazione (utilizzando il sistema PAVEGEN) in modo da creare un collegamento con le altre parti, inoltre creare un sistema di percorsi secondari che attraversano la piazza, tenendoli comunque in percentuale minore rispetto al verde.
GRUPPO 6: Cristina Meloni, Angelica Nordio
TUTOR: Matteo Frongia



METRO - CUT

TEMATICHE= le tematiche da affrontare saranno quella del DUALISMO e del VUOTO.
percezione dello spazio:
- di vuoti e pieni
- spazi dinamici e statici
- differenza di percezione della massa a seconda della funzione adibita allo spazio
il vuoto:
- vuoto definito dai limiti delle quinte
- interventi frammentati che generano dei vuoti che costituiscono unità
APPROCCIO= in base alle tematiche da sviluppare il nostro approccio al tema di progetto prevede di realizzare un edificio multifunzionale, che non ha più la sola funzione di terminal della stazione ma che diventi una fermata nella quale la metro ha la possibilità di proseguire e che allo stesso tempo sia un promotore di sviluppo economico e commerciale.
Dall’analisi del programma funzionale abbiamo notato la crescente complessità delle varie funzioni dal livello 0 all’ultimo livello della terrazza panoramica. L’edificio è stato pensato come un blocco massivo diviso in due parti dal percorso della linea della metro esistente. Il taglio che si genera prosegue per tutta l’altezza dell’edificio seguendo un ritmo di aggetti a rientranze definiti secondo una logica comune e in base alle funzioni presenti all'interno dei singoli blocchi. L’edificio appare quindi come un blocco unitario esternamente mentre internamente si genera una situazione più dinamica.
GRUPPO 8:Alice Moi, Elena Piga.
TUTOR: Michele Congiu.







Piazza Repubblica a oggi non può essere considerata tale; della piazza conserva ben poche caratteristiche .
Vi ritroviamo elementi di disordine, degrado che niente hanno a che fare con il vero concetto di piazza:
sono presenti numerose arteriole stradali che si immettono nelle vie principali generando congestione del traffico e confusione; sono presenti dei “parcheggi” che invadono la piazza senza alcun criterio e ragionamento precedente annientando caratteristiche fondamentali di una piazza come la pedonabilità.
Un’idea è quella di semplificare prima di tutto i flussi di traffico principali che corrono accanto alla piazza e convergono nella Via Dante.
Presupposto fondamentale dell’intera progettazione è il considerare in una scala di gerarchie e funzioni, elemento principale dell’intero sistema la stazione con la metro e il rispettivo percorso; in altre parole considerare  la stazione come scintilla ed elemento carburatore dell’insieme.
Il percorso che compie la metro deve prevalere su tutto il resto: sul traffico, sulle altre attività che interessano questa porzione di città, e sui punti di interesse circostanti.
Si intende considerare la stazione non solo come punto principale ma anche come elemento al servizio dell’intera zona; basti pensare ad esempio al tribunale e il filo diretto che lo collega con il nuovo sviluppo progettuale della stazione, che, ospiterà al suo interno tutta una serie di importanti funzioni disposte su numerosi piani tra cui alcuni uffici affiliati al tribunale e di suo supporto.
La stazione sarà quindi in realtà un organismo polifunzionale; al suo interno conterrà non solo uffici ma anche appartamenti studio e un hotel che si svilupperà negli ultimi 8 piani del grattacielo che in totale presenta 16 piani effettivi.
Stiamo quindi parlando di un complesso che, proprio grazie alla sua multifunzionalità si presta a richiamare un numero molto grande e vario di persone e diventare il perno centrale di questa porzione di città.
Il tentativo è quello di modificare radicalmente tutto il sistema di piazza, di viabilità, funzionalità ma soprattutto riqualificare e cambiare il modo di vivere questa fetta del centro. L’obiettivo è stabilire il giusto legame ed equilibrio tra tutti gli elementi che andranno a comporre Piazza Repubblica, evitando di ottenere elementi indipendenti e autonomi ma che abbiano una forte relazione tra loro, pensiamo ad esempio al tentativo di stabilire un legame imprescindibile tra grattacielo, piazza e flussi di traffico veicolare e pedonale.
L’edificio che dominerà la piazza è stato pensato come un concentrato di funzioni delimitato saldamente da due elementi che ne delimitano lo sviluppo: due setti rettilinei e paralleli forati frontalmente sulle facce tra i quali si svolgono tutte le funzioni.
Tali setti danno origine a due testate principali, una che affaccia su piazza repubblica( esposta quindi a sud) e l’altra nel lato opposto ; ma grande importanza si intende conferire anche alle due pareti laterali essendo orientate ad ovest e a est dando rispettivamente una su Castello e una sul parco di M.Urpinu. Le due testate principali essendo invece orientate  a nord e sud danno l’una sulla via dante e  verso il quartiere di S.Benedetto mentre l’ultima dà sulla Piazza Repubblica oggetto del nostro studio; di conseguenza si intende attribuire ai due capi di questi setti la giusta importanza.
Questo edificio visto in prospetto dalle due teste, ricorda (e in un certo  senso si ispira) la Torre di S.Pancrazio  che, quasi allo stesso modo chiude al suo interno con enormi setti murari un telaio in legno composto di rampe di scale e solai.
Le due facce più ampie del nostro edificio si contrappongono come uno specchio ai due colli, Castello e M.Urpinu la cui interposizione genera una valle al centro della quale corre la Via Dante e dove si trova collocato il nostro grattacielo.
GRUPPO 7: Simone Criscuolo, Giovanni Dedola, Andrea Dore.
TUTOR: Olindo Merone




Le varie produzioni hanno consentito di poter osservare con più chiarezza, attraverso diversi punti di osservazione, non possibili sul sito, alcune delle caratteristiche presenti che specificano Piazza Repubblica.
Come si è più volte ribadito non presenta componenti tali da potersi definire una piazza, teoricamente una piazza dovrebbe essere un luogo di raccolta, dove la collettività sociale si possa esprimere chiaramente, quindi l'uomo "al centro" del sistema-piazza; lo scenario che invece si presenta è uno spazio aperto, tipico di una piazza, ma dove l'elemento privilegiato sono i mezzi di trasporto che percorrono sistematicamente una grande parte della superficie del sito, l'uomo, invece, è relegato ai limiti.
Tanto nel plastico come nel foto-raddrizzamento dei prospetti si sono potute apprezzare alcune dinamiche architettoniche che si sono create nel tempo, come per esempio le diversità tra i vari fronti delle tipologie edilizie o epoche differenti, se nei prospetti che danno su Via Dante sono presenti edifici di epoca variabile ma che, comunque, mantengo la tipologia del palazzotto ottocentesco o inizi anni novanta, nei fronti che si affacciano su Piazza Repubblica le tipologie sono quelle dei palazzi di costruzione risalente sempre alla seconda metà nel novecento, con una eccezione che è quella del Palazzo di Giustizia, figura che domani la piazza dalla zona più alta creata dalla pendenza naturale presente nel sito.
Le intenzioni progettuali, nascono da alcune considerazione sulla tipologia torre; storicamente la torre è un edificio possente che rompe con il contesto urbano; Cagliari è una città che nella sua storia architettonica ha avuto numerose torri, per esempio quelle ancora in piedi, che ci giungono a noi come la Torre dell'elefante o quella di S.Pancrazio, analiazzandole ci siamo resi conto come fondamentalmente sono articolate, cioè un involucro massivo possente ed una struttura interna autonoma. Oltretutto queste torri presentano delle analogie con la nostra in quanto sono attraversate da una strada paragonabile alle rotaie che passeranno sotto il nostro edificio. Queste rappresentavano le porte della vecchia Cagliari, la nostra torre una delle porte della nuova cagliari, che si è sviluppata col tempo.
Il processo che noi applichiamo è questo, un involucro come le vecchie torri, ma diversamente non massivo, utilizzando un materiale espressivamente leggero ed utilizzando una struttura autonoma al suo interno, che si articola verticalmente, dal piano terra sarà possibile vedere tutta la struttura, sino al 16 piano, ricercando una sorta di chiarezza strutturale-funzionale ed accentuando la verticalità dell'edifico.
Per quanto riguarda il piano terra, piano che consideriamo il più importante in termini di sviluppo del progetto, abbiamo elaborato due strategie (presenti nel file concetti) in comune hanno la stessa elaborazione delle rotaie. Queste si limiteranno a una nel passaggio all'interno dell'edificio ed al passaggio di P.Repubblica, dividendosi dopo aver superato l'edificio e arrivando in Via Cimitero, tutto regolato da una alternanza delle metro che andranno verso Monserrato e verso P.Matteotti.
GRUPPO 9: Fabio Facchini, Francesco Ligas
Tutor: Matteo Frongia




venerdì 28 ottobre 2011

REVISIONE 28/10/2011 - MATERIALE CONSEGNA

1. DESCRIZIONE PROCESSO PROGETTUALE 
(pdf 1/2 cartella A4)


2. IMMAGINE 1 schemi, diagrammi, piante, prospetti,sezioni; 
(JPG dimensioni max 1 Mb)


3. IMMAGINE 2 Fotomontaggio con inserimento prospettico dell'edificio; 
(JPG dimensioni max 1 Mb)


4. IMMAGINE 3 Foto del modello con concept della torre;
(JPG dimensioni max 1 Mb)